Opportunità per le aziende del Biodistretto Picenum!

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Invitiamo tutte le aziende del Biodistretto Picenum interessate a scoprire nuove opportunità agricole e di trasformazione a partecipare al nostro incontro dedicato alla coltivazione del miscuglio di Aleppo.

Scopriremo insieme come questa coltura possa essere valorizzata e trasformata in un prodotto finito di alta qualità: la pasta. Un’occasione per innovare, diversificare la produzione e promuovere un’agricoltura sostenibile!

La storia del Miscuglio di Aleppo

Quando si parla di Miscuglio di Aleppo bisogna ricordare che in realtà ci sono tre Miscugli di Aleppo, uno di orzo, uno di frumento duro e uno di frumento tenero.

Debbono il loro nome al fatto di essere stati costituiti nel 2008 e nel 2009 quando Salvatore Ceccarelli e Stefania Grando lavoravano come miglioratori genetici dell’orzo presso l’ICARDA (acronimo per International Center for Agricultural Research in the Dry Areas) con sede ad Aleppo in Siria.

Si chiamano Miscugli anche se il nome scientifico corretto è Popolazioni Evolutive, di Aleppo perché e lì che sono nate

Testi: Salvatore Ceccarelli e Stefania Grando

Alla fine del 2007, dopo che per anni avevamo praticato il miglioramento genetico partecipativo in una dozzina di paesi tra Medio Oriente e Nord Africa, ci rendemmo conto che il miglioramento genetico partecipativo aveva un elemento di debolezza perché in qualunque momento la collaborazione dell’Istituzione poteva venire meno. Pensammo quindi al miglioramento genetico evolutivo come ad una strategia per gestire la agrobiodiversità tanto flessibile da poter essere utilizzata dagli agricoltori sia in collaborazione con le istituzioni sia in modo indipendente.

Nel 2008 costituimmo una popolazione evolutiva di orzo mescolando i semi di 1600 incroci tra varietà che venivano da tutto il mondo compreso il progenitore selvatico dell’orzo. Nel 2009 costituimmo una popolazione evolutiva di frumento duro mescolando i semi di 700 incroci, e una di frumento tenero mescolando i semi di 2000 incroci. Nel caso del frumento duro e del frumento tenero le varietà usate erano adattate ai climi aridi del Medio Oriente e Nord Africa con la qualità richiesta dai consumatori di quelle regioni e che contraddistingue quelle farine che si definiscono deboli.

Le popolazioni evolutive arrivano in Italia

Una piccola quantità di seme delle tre popolazioni arrivò in Italia nel 2010 grazie all’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB) e nelle Marche nel 2019 nelle mani dell’allora Presidente della Cooperativa di Comunità Rocca Madre.

Per la loro origine e per il lunghissimo percorso scientifico che le ha generate, queste tre popolazioni arrivarono con il nome popolazioni evolutive ICARDA, nome che poi, nel caso del seme delle popolazioni di

duro e di tenero, è stato cambiato in Furat, che è il nome arabo del fiume Eufrate.

Ed è con questo nome che il seme si può acquistare presso gli agricoltori che sono autorizzati a commercializzarlo.

Un Patto per il Biologico ed il Territorio

Il Biodistretto Picenum è una rete virtuosa che promuove e sostiene l’agricoltura biologica nel cuore del territorio piceno. Nato dalla collaborazione tra produttori agricoli, ristoratori, gruppi di acquisto e pubbliche amministrazioni, il Biodistretto si impegna a valorizzare le eccellenze locali, rispettando l’ambiente e garantendo la qualità dei prodotti.

Attraverso un approccio integrato e sostenibile, il Biodistretto Picenum crea sinergie tra i vari attori del territorio, favorendo lo sviluppo economico, sociale e culturale. La rete è un punto di riferimento per chi sceglie di investire in uno stile di vita sano, responsabile e rispettoso delle tradizioni locali.

Uniti dalla passione per il biologico e dall’amore per il territorio, i membri del Biodistretto lavorano per costruire un modello di sviluppo che tuteli la biodiversità, promuova la filiera corta e offra prodotti genuini, certificati e a km zero.

Scegliere il Biodistretto Picenum significa aderire a un progetto di comunità che guarda al futuro con radici ben salde nel passato, riscoprendo il valore autentico della terra e della sostenibilità.

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